Malgrado abbia sofferto ripetute e violente distruzioni, Randazzo con le sue mura, le sue torri, i suoi monumenti, le sue strade strette e tortuose sormontate da archi, può ancora considerarsi come un unico organismo, un monumento insigne che ci riporta ai tempi lontani del suo splendore.La posizione di Randazzo è quanto mai felice. Il paese, il più vicino al cratere centrale dell'Etna, si adagia sulle falde settentrionali del vulcano, in mezzo a fertili campagne.
Il suo clima di mezza montagna è asciutto in inverno e fresco d'estate, per cui nei tempi antichi, re e regine scelsero Randazzo come luogo di villeggiatura per le loro corti. Randazzo si trova anche al centro delle grandi invasioni storiche che percorsero la Sicilia per lunghi secoli, per cui su di essa convergevano strade di grande interesse logistico e turistico che la congiunsero con i centri più vitali dell'isola.
La città sorge a 754 m.s.m. su un terrazzo lavico preistorico che ad Est piega in dolce declivio mentre a Nord sprofonda nel vallone del fiume Alcantara con un alto ciglione.
I ricchi monumenti, le Chiese, le vie strette e tortuose, l'aspetto fanno di Randazzo una città prettamente medioevale.
Molti autori, tuttavia, come il Plumari, le danno il vanto di una più remota origine. Secondo questo autore, Randazzo sarebbe una città risultante da una pentapoli: Triracia, Triocola, Tissa, Demena, Alesa. Esse, distrutte durante le guerre civili di Roma, sarebbero rinate sotto Ottaviano in quella cittadina che sarà poi Randazzo dal nome originario di Triracium divenuto, nel tempo, prima Rinacium, poi Ranacium ed infine Randacium.
Un altro autore, l'Amari, ritiene invece che Randazzo sia sorta nel Medioevo e il nome sia di origine bizantina e deriverebbe dal governatore bizantino di Taormina di nome Rendakes o Randas, appartenente ad una famiglia imparentata con gli imperatori d'Oriente.
Nell'insicurezza dell'attribuzione delle antiche origini della città, si può affermare che nel territorio di Randazzo esistettero, fin dai tempi più lontani, centri abitati. Questo è confermato dai reperti degli scavi archeologici condotti nel XIX secolo.